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Speranza e vento del cambiamento: una forza dirompente

 

 

“Wild Spirit, which art moving everywhere;
Destroyer and preserver; hear, oh, hear!”

“Spirito Selvaggio, che ti stai muovendo ovunque;

Distruttore e conservatore; ascolta, oh, ascolta”

Ode to the west wind (Ode al vento dell’ovest), Percy Bysshe Shelley – 1820

 

Ci sono momenti in cui viviamo delle fasi di transizione, un passaggio da uno stadio all’altro della vita.

Momenti in cui la speranza sembra sparire.

Spesso però, non siamo noi a cercare il cambiamento…siamo come trascinati, forzati.

Può capitare di sentirsi sconfitti, come se tutto ciò che si è costruito fosse improvvisamente crollato, come se ogni sforzo compiuto per crescere, per andare avanti, sia stato vano.

Sono quei giorni in cui tutto sembra girare per il verso sbagliato, in cui si ha la sensazione di trovarsi fermi nel medesimo punto nonostante si stia camminando…

E’ in questi momenti che, oppressi dall’angoscia della delusione, dobbiamo trovare la forza di lasciare andare…

Lasciare andare via tutto ciò che è avvizzito, sporco, logoro, pesante…

Lasciare andare chi ci è d’intralcio, chi non fa altro che porre ostacoli al nostro cammino solo per il mero gusto di credersi potente.

 

“Should Disappointment, parent of Despair,
Strive for her son to seize my careless heart;
When, like a cloud, he sits upon the air,
Preparing on his spell-bound prey to dart:
Chace him away, sweet Hope, with visage bright,
And fright him as the morning frightens night!”

“E se la Delusione, madre dell’Angoscia,
La figlia spingesse a predare il mio cuore sbadato,
Quando, come una nube, sull’aria assisa
S’appresta a colpire la vittima ammaliata,
Tu cacciala via, dolce Speranza, col tuo viso di luce
Spaventala, come la mattina quando terrorizza la notte.”

To Hope (Alla Speranza), John Keats – 1815

 

fiore al tramonto luce del sole

 

Tagliare i rami secchi, scrollarsi di dosso il peso di chi ci ha solo voluti umiliare, di chi si è divertito nel mettere a dura prova il nostro lavoro, la nostra dedizione, la nostra pazienza.

Lasciarsi alle spalle l’inutilità di chi non ci apprezza… per far posto alla speranza.

La speranza che deriva dalla consapevolezza del nostro essere, la speranza come forza interiore…sperare, e fidarsi di noi stessi e del nostro valore, gettandosi nel vento del cambiamento…

 

“If I were a dead leaf thou mightest bear;
If I were a swift cloud to fly with thee;

A wave to pant beneath thy power, and share

The impulse of thy strength, only less free […]”

 

“Se io fossi una foglia morta che tu potessi portare;
Se io fossi una veloce nube per volare con te;
Un’onda per ansimare sotto il tuo potere, e condividere

L’impulso della tua forza, solo meno libero […]”

Ode to the west wind (Ode al vento dell’ovest), Percy Bysshe Shelley – 1820

 

ragazza con i capelli al vento al tramonto

 

Perché in fondo un cambiamento, sebbene giunto improvvisamente, non è per forza negativo. A volte ci attacchiamo alla routine senza capire che questa ci sta pian piano logorando…

Come il vento dell’ovest di Shelley che spazzando via le foglie avvizzite lascia spazio ad una nuova stagione, bisogna capire quando è il momento di mollare e lasciarsi trasportare dalla potenza del rinnovamento. Senza avere paura, che tanto non è un fallimento!

Quando ci troviamo attorno solo stolti che non apprezzano i nostri sforzi, quando la nostra tenacia passa in sordina, quando la dedizione che mettiamo nel portare a termine un compito viene data per scontata, allora è giunto il momento di liberarsi dei rami secchi.

“So, when dark thoughts my boding spirit shroud,
Sweet Hope, celestial influence round me shed,
Waving thy silver pinions o’er my head.”

“Così, se pensieri di tenebra il mio spirito presago
Avvolgono in un sudario, tu, dolce Speranza,
Con ali d’argento sul mio capo, spargimi d’azzurro.”

To Hope (Alla Speranza), John Keats – 1815

 

Tranciare senza pietà ciò che ci teneva incollati a terra e andare via…verso il rinnovamento, senza mai perdere la speranza.

Si tratta di ricordare che le difficoltà arrivano solo a chi è in grado di sormontarle. Ed in noi stessi, nelle relazioni che ci fanno stare veramente bene e nella bellezza del mondo possiamo trovare un incentivo per farvi fronte.

 

germoglio che nasce dall'asfalto. Speranza.

 

“Be through my lips to unawakened earth
The trumpet of a prophesy! O, Wind,

If Winter comes, can Spring be far behind?”

“Sii attraverso le mie labbra per una terra non sveglia
La tromba di una profezia! O, Vento,

Se l’Inverno viene, può la Primavera essere molto dietro?”

Ode to the west wind (Ode al vento dell’ovest), Percy Bysshe Shelley – 1820

 

Ipocrisia, falsità, disprezzo, buonismo…lasciarsi tutto alle spalle prendendo solo ciò che di buono ci è stato dato, quella piccola parentesi che ha rappresentato il punto fermo, lo sfogo, il rifugio, il senso di tutto…

Nello sconvolgimento della quotidianità, il vento ci invita a sperare tenacemente. Perché no, una volta spazzate vie le foglie marce, la nostra primavera non può davvero essere così lontana.

 

 

 

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